di Sofia Leto (3B)
A poca distanza dal cinquantesimo anniversario della sua morte e in occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna, ricordiamo il successo di una grande imprenditrice e stilista.
Il 10 gennaio 1971 moriva Gabrielle Bonheur Chanel, conosciuta da tutti con lo pseudonimo Coco Chanel. Il suo stile semplice ed essenziale è ancora oggi apprezzato in tutto il mondo e i capi firmati Chanel continuano ad essere sinonimo di eleganza e raffinatezza. Ma cerchiamo di ricordare che dietro ai tailleur, ai tubini neri, ai bottoni gioiello, alle scarpe bicolore e alle borsette a tracolla in pelle trapuntata, c’è il lavoro di una grande donna che ha scommesso prima di tutto su se stessa. Una donna coraggiosa, un’imprenditrice francese che, nonostante le umili origini e le difficoltà familiari, si è data da fare e ha inseguito i propri sogni fino a diventare una delle protagoniste della moda moderna.
Gabrielle nasce a Saumur, il 19 agosto del 1883. Sfortunatamente, non ha un’infanzia felice: sua madre Jeanne De Volle muore da giovane e suo padre Henri-Albert Chanel la abbandona. Per questo motivo Coco verrà data in affidamento alle suore del Sacro Cuore di Aubazine, un piccolissimo paese nella regione della Nuova Aquitania. Dopo aver compiuto 18 anni, Gabrielle è libera di spostarsi e inizia a lavorare come commessa nella bottega Maison Grampayre a Moulins. Chanel si esibisce anche come cantante in un caffè, e si dice che sia proprio per le parole di una delle canzoni da lei interpretata (“Qui qu’a vu Coco?”) che tutti iniziano a chiamarla con il soprannome Coco.
In questo periodo conosce Étienne de Balsan, con cui inizia una relazione che durerà sei anni. Gabrielle, che crea in questi anni bellissimi cappelli molto richiesti, si sposta prima a Parigi e successivamente a Deauville, dove apre i suoi primi negozi. Nel 1916 inaugura anche un salone di alta moda a Biarritz, iniziando a proporre modelli sportivi molto diversi dalla moda di quei tempi. Ma è il 1920 l’anno in cui diventa veramente famosa, con l’apertura della prima boutique a Parigi, in Rue de Cambon, risultato raggiunto anche grazie all’aiuto finanziario di Roy Capel, importante imprenditore e nuovo compagno di Coco.
Nel 1921 lancia anche un profumo che è ancora oggi uno dei più famosi al mondo: Chanel n. 5. Gabrielle non si ferma però qui e dimostra ancora una volta le sue capacità dedicandosi alla gioielleria, apportando cambiamenti importanti anche in questo campo, realizzando nel 1932 la sua collezione “Bijoux de Diamants”.
Coco ci ha donato quindi un nuovo abbigliamento semplice e casual, che ci permette di muoverci più liberamente nella vita di tutti i giorni, senza rinunciare allo stile.
Come riportato in un libro a lei dedicato, scritto da Paul Morand, Gabrielle è infatti anche un modello di donna libera. La stilista stessa ha affermato “Sono l’unico vulcano dell’Alvernia a non essere spento”, regalando a tutte le ragazze un esempio da seguire per la sua indipendenza ed intraprendenza, una lezione che non dimenticheremo mai.