di Giulia De Rossi (2A)
È il 2250 ed oggi, 3 aprile, è uscita sul mercato la prima macchina del tempo. Gli scienziati hanno lavorato per ben trecento anni prima di riuscire a progettarne una. Erano già riusciti cinquant’anni fa a produrre una tecnologia simile, ma non funzionò bene e spedì Carlo Magellano, discendente del famoso Ferdinando, in America. Questa volta, però, dovrebbe essere la volta buona.
In giro per la città ci sono solo immagini di questa macchina del tempo con scritto: “Chi si offre per provarla per la prima volta riceverà 3000 euro come ricompensa! Non si assicura niente e le conseguenze sono sconosciute; non è garantito il ritorno al presente e il rientro a casa”.
Notando che nessuno era interessato, mi sono offerto io, mandando questa e-mail all’azienda: “Salve, sono Luca D’Annunzio e vorrei offrirmi come volontario per provare la macchina del tempo; so che potrei non tornare a casa o trovarmi in un altro posto, forse sconosciuto, ma mi trovo in una situazione economica molto instabile e, se riuscissi a tornare a casa con la ricompensa, quei 3000 euro mi aiuterebbero e potrei rifarmi una vita”.
All’inizio non mi rispose nessuno e, dopo un mese dall’invio, mi arresi e persi le speranze, continuando a vivere la mia vita, piena di sacrifici e lavoro…tanto lavoro. Spesso pensavo che quei soldi mi avrebbero fatto davvero comodo.
Inaspettatamente, dopo due mesi, arrivò un’e-mail di risposta dall’azienda che stava brevettando la macchina del tempo; quando vidi che mi avevano risposto, mi si illuminarono gli occhi. Il test dell’e-mail diceva: “Salve, scusi il ritardo nella risposta. Accettiamo la sua proposta. Martedì dovrà venire in piazza e là proveremo la macchina per la prima volta. Grazie per essersi offerto. I soldi le verranno consegnati subito dopo il ritorno dal passato. Arrivederci”.
Ero felicissimo ed aspettavo con ansia martedì, ma i giorni passarono molto lentamente.
Quando arrivò finalmente il giorno tanto atteso, alle 16.00 in punto andai in piazza: era pieno di gente e aspettavano solo me. Vidi subito questo aggeggio gigante e di un color rosa luccicante; era una scatola stranissima, avevo gli occhi di tutti addosso e tanta, anzi tantissima, ansia, ma mi feci coraggio ed entrai lo stesso nella macchina. Subito iniziò a sentirsi un rumore pauroso e mi ritrovai, nel giro di cinque minuti, in un’altra dimensione: era il 2000 ed era tutto più bello. La prima cosa che feci fu salutare la mia bisnonna; poi andai da mia mamma a dirle che mi ero laureato e organizzai una cena con tutti i parenti.
Rimasi lì per tre giorni e quei tre giorni volarono; poi, magicamente, mi ritrovai di nuovo in quella macchina con quel rumore strano. Uscii e tutti mi stavano fissando. Dissi: “Sono un po’ stordito, ma è stato magnifico; ho rivisto tutti…è come se avessi rivissuto tutta la mia vita in dieci minuti”. Rimasero tutti stupiti. Io ero tranquillo e ricevetti i miei soldi che mi permisero di ricominciare la mia vita daccapo, ma da benestante. Ad oggi posso dire che è stata l’esperienza più bella della mia vita e riprenderei la scelta che ho preso altre trecento volte.