A mille ce n’è
nel mio cuore di fiabe da narrar.
Venite con me
nel mio mondo fatato per sognar…
Non serve l’ombrello,
il cappottino rosso o la cartella bella
per venire con me…
Basta un po’ di fantasia e di bontà.
Ecco il ritornello della famosa canzone che negli anni Settanta accompagnava la buonanotte di milioni di bambina. A mille ce n’è è infatti il ritornello, l’introduzione (composta nella musica dal Maestro Vittorio Paltrinieri) che ha reso famosa la serie di fiabe pre-registrate, intitolata “Fiaba sonore”, della casa editrice milanese Fabbri. La raccolta iniziale è stata registrata su dischi a 45 giri e successivamente riedita in diversi formati, e le fiabe erano corredate da albi di grande formato, illustrati da diversi pittori.
Con I folletti forzuti ha inizio la rubrica “Le mille e una fiaba” della classe I C. Buona lettura!
di Matteo Picari (1C)
C’era una volta un gruppo di folletti che, come tutti i giorni, era nel proprio villaggio a lavorare.
Ad un certo punto, dall’altoparlante posto neal centro delle fabbriche, udirono una voce dire che una persona sarebbe venuta per portare loro un’ informazione. Durante la pausa pranzo qualcuno bussò alla porta;, i folletti diedero il permesso di entrare e si trovarono di fronte una strega che riferì venne per riportare l’informazione tanto attesa e gli disse loro, prendendoli in giro: – Ciao, piccoli esseri, innanzitutto mi presento. Io sono la strega Marabù e rappresento il mio gruppo di streghe. Arrivo fin qui
per dirvi che in questo ultimo periodo, come voi, abbiamo deciso di espanderci per tutta la foresta circostante, ma questo nostro e vostro desiderio non si può avverare se qualcuno tra noi non va via. Vi aspetteremo domani alle mezzogiorno e mezzo in punto12:30 nell’arena sul lago. Il vincitore riceverà come premio tutta la foresta-.
Dopo il discorso la strega andò via. I piccoli folletti rimasero scioccati ed impauriti dalle parole appena ascoltate; e decisero subito di dedicare il pomeriggio a preparare una strategia di battaglia, ma, non avendo mai combattuto, non riuscirono a trovare una soluzione, nonostante avessero trascorsopassarono il pomeriggio a cercarla. La mattina seguente si svegliarono molto presto ed alle dodici si incamminarono verso il lago dove si trovava l’arena. Arrivarono perfettamente in orario! Neanche il tempo di entrare che vennero attaccati da Marabù e dalda il suo esercito. I folletti, però, essendo molto agili, riuscirono a schivare la maggior parte degli incantesimi che le streghe gli lanciarono loro e riuscirono ad avvicinarsi molto alle malefiche donne. Alla finecCcon la forza deli gruppo riuscirono a sconfiggere le streghe! Una di queste, però, arrivò a battaglia finita, e, per divertirsi un po’, i folletti decisero di smascherarla la togliendole il cappello ed
il trucco; fu a quel punto che scoprirono scoprendo così che era una loro vecchia socia.
Di questo smascheramento, però, si scordarono ben presto – d’altronde i folletti sono creature dai mille pensieri e con una breve memoria – e vissero per sempre felici e contenti nel loro nuovo villaggio.