Viaggio alla scoperta dell’osservatorio astronomico cileno Paranal insieme all’astronoma dell’ESO (European Southern Observatory) Claudia Paladini. Il tour virtuale ha avuto luogo durante l’evento on line “Osservatorio Paranal: gli occhi della Terra per osservare l’Universo”, organizzato dall’associazione Shot Astrónomico nell’ambito del progetto “Sguardi sul cielo del Lazio” con lo scopo di stabilire una connessione tra l’Italia e il Cile.
L’ESO è l’osservatorio europeo australe e rappresenta la più grande ed importante organizzazione intergovernativa al mondo che si occupa di scienza e quindi di telescopi. I Paesi membri ESO sono 16 e tra questi troviamo anche l’Italia. Oltre ai Paesi europei ci sono l’Australia, un partner strategico entrato nella collaborazione di recente, e il Cile, che rappresenta il Paese ospite. L’ESO è stata creata nel 1962, attraverso una convezione, con l’idea di portare avanti un progetto scientifico comunitario importante. L’obiettivo era quello di fornire strutture di ricerca all’avanguardia che permettessero di svolgere ricerca di primo piano nelle condizioni migliori e quindi di fare delle scoperte scientifiche e tecnologiche di rilievo.
Il quartiere generale dell’ESO si trova in Germania, nelle vicinanze di Monaco di Baviera, mentre la sede operativa si trova in Cile dove ci sono tre siti di osservazione: il Chajnantor (5000 m s.l.m.); la Silla, il primo sito costruito (2400 m s.l.m.); il Paranal (2600 m s.l.m.), che si trova a metà strada tra gli altri due. I motivi per cui si è scelto di costruire i telescopi in Cile sono legati al fatto che questo Stato ha una stabilità politica ed economica, ma presenta anche le migliori condizioni atmosferiche. In questi luoghi si hanno oltre 300 notti di cielo chiaro all’anno, non ci sono interferenze radio, ma soprattutto non c’è inquinamento luminoso.
I siti scelti per costruire i telescopi sono situati su altipiani del deserto di Atacama, una delle aree più secche della Terra, dove il tasso di umidità si aggira intorno al 5%. Le condizioni climatiche estreme di questi luoghi non permettono al personale dell’osservatorio di sostare per periodi superiori ai 14 giorni e anche l’edificio che accoglie gli addetti ai lavori è stato costruito tenendo conto dell’ambiente estremo.
Il Paranal è la sede del VLT (Very Large Telescope) ed è operativo dal 1999; ospita 4 imponenti telescopi, un interferometro e altri 4 telescopi ausiliari di dimensioni minori. Inoltre sui vari telescopi sono montati 18 diversi strumenti.
Andando nello specifico i 4 telescopi principali sono dotati di specchi del diametro di 8,2 m ciascuno con uno spessore di 17,5 cm e una massa di 23 tonnellate. Gli specchi del VLT, insieme, sono equivalenti ad un telescopio di 16 m di diametro, che è attualmente il telescopio più grande al mondo. Questi stessi telescopi utilizzano degli avanzati e sofisticati sistemi ottici che permettono di ottenere delle immagini incredibilmente nitide. L’osservazione delle stelle viene effettuata con l’aiuto di un laser, il quale crea l’effetto di una stella artificiale virtualmente situata a 90 km dalla superficie terrestre. La stella virtuale serve di riferimento per la correzione delle perturbazioni dovute all’atmosfera.
I quattro telescopi ausiliari sono dei piccoli telescopi del diametro di 1,8 m ciascuno e vengono utilizzati per osservare contemporaneamente un oggetto. Posizionati sulla piattaforma di osservazione si muovono permettendo di ottenere un telescopio virtuale con un diametro che va da un minimo di 8 m ad un massimo di 150 m.
Questi strumenti sofisticati permettono di effettuare e documentare osservazioni che hanno dato importati contributi alla Scienza, come le superfici stellari, i buchi neri e le atmosfere degli esopianeti, ovvero di pianeti non appartenenti al nostro Sistema Solare.
L’articolo rappresenta uno dei prodotti ottenuti dal lavoro svolto dagli alunni della classe 3F della scuola secondaria di Castel Sant’Elia durante le fasi del progetto “Sguardi sul cielo del Lazio“.