di Alba Giulia Scagnetti (3B)
Oggi festeggiamo e onoriamo l’8 marzo, giorno delle donne, per ricordare l’importanza dalla figura femminile in quanto pilastro della vita sulla terra.
Le donne, sempre sottovalutate, sono state subordinate all’uomo per troppo tempo, in un passato anche non lontano. Vittime di violenza sia fisica che psicologica; uccise, violentate e violate, emarginate, per colpa del proprio partner o addirittura del proprio padre o fratello. Uno dei fenomeni sociali più nascosti, ma allo stesso tempo combattuti dalle donne stesse: all’inizio degli anni settanta, infatti, si crearono i primi centri antiviolenza, dove elle potevano trovare ospitalità e conforto. Sempre fatte sentire inferiori agli occhi maschili e destinate alla sottomissione. Abbandonate a se stesse, non perdendo mai la speranza e lottando per ottenere i propri diritti. Ciò accadde solo nel secolo scorso, nel 1919, quando venne abolita l’Autorizzazione Maritale (Diritti dei mariti sulle proprie mogli) pur con notevoli limitazioni, dando così alle donne almeno l’emancipazione giuridica. Il 6 settembre del 1919, la Camera approvò la legge sul suffragio femminile, con 174 voti favorevoli. Da quel giorno in poi iniziò la nostra rivincita, fatta di sacrifici e lotte, guidate dal coraggio di andare contro tutto e tutti, non solo un’unica volta. La nostra posizione è stata rivalutata nel mondo anche grazie alle immagini di donne straordinarie, che hanno rivoluzionato il concetto stesso di donna.
L’importanza di essere donne si esprime al meglio nell’animo di ognuna di queste pioniere.
RITA LEVI MONTALCINI: “Le donne sono la colonna portante della società”.
Donna di grande intelletto, quasi cento anni di vita dedicati alla scienza e alla ricerca. La sua non fu una carriera semplice, bensì ricca di sacrifici e difficoltà. Nel 1986 arrivò un meritatissimo premio Nobel per il suo lavoro sulla scoperta e sull’identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa o NGF. In un mondo riservato ai soli uomini, una donna ebbe il privilegio di mostrarsi per la sua intelligenza davanti ai più grandi della scienza.
MARIA MONTESSORI: “La scuola è quell’esilio in cui l’adulto tiene il bambino fin quando è capace di vivere nel mondo degli adulti senza dar fastidio”.
Prima donna laureatasi in Italia in medicina, fu un’educatrice, una pedagogista, una filosofa, un medico, una neuropsichiatra infantile e una scienziata. Il suo metodo educativo è applicato da decenni nelle scuole materne, primarie, secondarie e superiori di tutto il mondo. È stata uno dei personaggi storici più noti; il suo volto era sulle 1000 lire italiane e ha accompagnato l’infanzia di intere generazioni.
LEONILDE IOTTI: “È necessario cogliere negli altri solo quello che di positivo sanno darci e non combattere ciò che è diverso, che è altro da noi”.
A Leonilde, detta Nilde, spetta un posto d’onore. È stata una politica italiana, prima donna nella storia dell’Italia repubblicana a ricoprire una delle tre massime cariche dello Stato, la presidenza della Camera dei deputati, in quanto a lei non bastò un ruolo da spettatrice, lei scelse di essere la protagonista.
ALDA MERINI: “Le persone capitano per caso nella nostra vita, ma non a caso. Spesso ci riempiono la vita di insegnamenti. A volte ci fanno volare in alto, altre ci schiantano a terra insegnandoci il dolore, donandoci tutto, portandosi via il tutto, lasciandoci niente”.
Se si pensa ad una poetessa italiana è subito la sua immagine che ci viene in mente. Una vita dedicata alla poesia, con rime chiare e immediate alternate a versi scuri e ombrosi. I suoi aforismi conservano ancora tutte le emozioni e l’intensità che voleva trasmettere. Era una donna troppo progressista per il suo tempo, tanto da essere considerata “folle” e rinchiusa in un ospedale psichiatrico. Questa esperienza ha rivelato, ad una grandissima scrittrice italiana mai dimenticata, la grande potenza della vita.
MADRE TERESA DI CALCUTTA: “Ogni cosa che facciamo è come una goccia nell’oceano, ma se non la facessimo l’Oceano avrebbe una goccia in meno”.
Madre Teresa è stata una religiosa albanese naturalizzata indiana di fede cattolica. Fondò la congregazione religiosa delle Missionarie della carità. Il suo lavoro instancabile tra le tante vittime della povertà di Calcutta l’ha resa una delle persone più famose al mondo. Vinse il Premio Nobel per la pace ed è stata proclamata beata da Papa Giovanni Paolo II e Santa da Papa Francesco.
GIOVANNA D’ARCO: “Dici di essere il mio giudice. Non so se lo sei! Ma ti dico che devi stare attento a non giudicarmi erroneamente, perché ti metterai in grave pericolo”.
Giovanna d’Arco è stata un’eroina nazionale francese, venerata come Santa dalla Chiesa Cattolica. Oggi conosciuta anche come la “pulzella d’Orléans”. Guidò vittoriosamente le armate francesi contro quelle inglesi, riuscendo ad unificare nel proprio Paese territori caduti in mano agli inglesi e contribuendo a risollevare le sorti della Francia nella Guerra dei Cent’anni. Fu catturata dai Borgogni, che la vendettero agli inglesi, i quali la sottoposero ad un processo, incolpandola di eresia; al termine del processo, il 30 maggio 1431, fu condannata al rogo ed arsa viva.
FELICIA IMPASTATO: “Tenete sempre la testa alta e la schiena dritta!”.
La vita di Felicia è divisa da una data: il 9 maggio 1978, l’anno della morte del figlio, Peppino, fatto saltare in aria dalla mafia. Come ogni madre aveva cercato di proteggerlo, visto che lui diffondeva attraverso volantini, comizi ed interventi radiofonici i suoi ideali di lotta alla Mafia. Sapeva come era la mafia visto che senza saperlo aveva sposato uno di loro. Dopo la morte del figlio, oltre a cercare i responsabili, fece un’altra cosa: aprì casa sua a tutti, facendo conoscere la storia di Peppino.
MARGHERITA HACK: “La felicità è essere contenti di ciò che si ha. E io non posso proprio lamentarmi. Ho avuto tanto senza mai scendere a compromessi. Ho battagliato, certo. Ma fa parte del gioco”.
Tra le donne più importanti della storia c’è anche Margherita Hack. Astrofisica, divulgatrice scientifica, famosa in tutto il mondo, astronoma e una pensatrice che non ha mai avuto timore di dire la sua, di prendere posizione su temi scomodi, ma fondamentali per il progresso dell’umanità. I gruppi dell’ESA e della NASA hanno potuto contare sul suo enorme contributo.
ANNA FRANK: “Spero di poterti confidare tutto, come non ho mai potuto fare con nessuno, e spero che mi sarai di grande sostegno”.
È il 12 giugno 1942: Anne Frank riceve in regalo per il suo tredicesimo compleanno un diario, che inizia con queste parole. Un mese dopo, a luglio, Anne e la sua famiglia sono costretti a nascondersi in un appartamento segreto. La famiglia di Anne è ebrea e, come tutti gli ebrei, viene perseguitata dai nazisti. Il diario, che Anne terrà quasi tutti i giorni, oltre a rappresentare per lei una finestra per uscire dall’angusto spazio in cui vivrà in clandestinità per due anni, è per noi, oggi, uno straordinario affresco di vita familiare e ci ricorda che si può essere umani anche quando il mondo sembra perdere lucidità e coscienza.
COCO CHANEL: “Un uomo può indossare ciò che vuole. Resterà sempre un accessorio della donna”.
Coco Chanel, pseudonimo di Gabrielle Bonheur Chanel, è stata una celebre stilista francese, capace con la sua opera di rivoluzionare il concetto di femminilità e di imporsi come figura fondamentale del fashion design e della cultura popolare del XX secolo. Ha fondato la casa di moda che porta il suo nome, Chanel.
Queste sono soltanto alcune delle donne che hanno contribuito al miglioramento della figura femminile nella società di oggi, valorizzando la loro intelligenza, il loro coraggio e la loro perseveranza. Donne che hanno fatto un’epoca e che per mezzo della loro eleganza e spiccata brillantezza sono state, sono e saranno modello per le tutte le generazioni femminili che verranno.