di Aurora Balestra (3B)

Il Natale nasce come una ricorrenza cristiana che celebra la nascita di Gesù; tuttavia spesso la gente vive questa festività solo nell’ottica di ricevere doni e fare abbuffate durante il fatidico cenone. Il vero senso del Natale si cela nelle piccole cose: stare insieme alla propria famiglia, sentirsi in sintonia con se stessi ed essere grati per tutto ciò che la vita ci ha dato.
Il Natale quest’anno non sarà sicuramente come tutti gli altri anni, con i regali, le abbuffate, i mercatini, gli eventi, lo stare tutti insieme. Tutti noi vediamo questo periodo come un periodo buio, in cui ci sono regole da seguire e sacrifici da fare, ma non è la prima volta che le persone passano le festività in circostanze avverse. Molti poeti hanno descritto nei loro componimenti il vero spirito del Natale, anche quando si trovavano in difficoltà o in tempo di guerra: i loro componimenti ci dimostrano che il vero senso del Natale non è correre da un negozio all’altro per trovare il regalo perfetto o le decorazioni più belle, ma sentire nel cuore l’amore e la pace.
Saba nella filastrocca A Gesù bambino racconta che le creature sono tutte uguali esternamente, ma si distinguono per la propria bontà. Ungaretti nella poesia Natale (scritta durante la prima guerra mondiale) descrive la bellezza di un Natale passato nell’intimità, esprimendo la sua poca voglia di tuffarsi in strada a festeggiare in un quel particolare momento storico.
Infine Quasimodo nella sua poesia Natale contrappone alla serenità del presepe la crudeltà degli uomini, che non conoscono pace e solidarietà, ma continuano a farsi la guerra. Di seguito vi proponiamo i testi delle tre poesie, affinché possano farci riflettere sul vero senso del Natale.

 A Gesù Bambino di Umberto Saba                                                        

La notte è scesa                                             
e brilla la cometa
che ha segnato il cammino.
Sono davanti a Te, Santo Bambino!
Tu re dell’Universo,
ci hai insegnato
che tutte le creature sono uguali,
che le distingue solo la bontà,
tesoro immenso,
dato al povero e al ricco.
Gesù fa che io sia buono,
che in cuore non abbia che dolcezza.
Fa’ che il tuo dono
s’accresca in me ogni giorno
e intorno lo diffonda,
nel tuo nome.

NATALE (26 dicembre 1916) di Giuseppe Ungaretti

Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta 
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi così 
come una
cosa
posata
in un 
angolo
e dimentica 
Qui
non si sente
altro
che il caldo buono
Sto
con le quattro 
capriole
di fumo

del focolare.

NATALE di Salvatore Quasimodo

Natale. Guardo il presepe scolpito,
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.
Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.
Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure di legno: ecco i vecchi
del villaggio e la stella che risplende,
e l’asinello di colore azzurro.
Pace nel cuore di Cristo in eterno;
ma non v’è pace nel cuore dell’uomo.
Anche con Cristo e sono venti secoli
il fratello si scaglia sul fratello.
Ma c’è chi ascolta il pianto del bambino
che morirà poi in croce fra due ladri?

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