di Gabriele Zucchetto (2B)
Il Natale è la festa che porta gioia, allegria e spensieratezza in ogni cuore, che sia di bambino, adulto o anziano. Per noi ragazzi il Natale rappresenta soltanto una cosa: il calore della nostra famiglia, e questo Covid-19 ce l’ha strappato dalle mani come se fosse un foglio di carta. La magia del cenone, dello scambio e dell’apertura dei doni, cantare, scherzare, giocare a tombola o a carte tutti insieme. Purtroppo quest’anno non è stato così.
In quest’ultimo anno ci hanno bombardato di restrizioni, regole da seguire e provvedimenti, che invece di tranquillizzare, hanno aumentato in noi le preoccupazioni. La maggior parte degli italiani ha passato le feste in solitudine e nello sconforto di non poter vedere tutti i propri cari. Nonostante questo clima di paura e preoccupazione, abbiamo potuto trarre qualcosa di buono: il vero spirito del Natale, in quanto tutti spesso dimentichiamo il motivo per cui si festeggia, perché non importa se sono assenti doni o ulteriori ospiti a tavola, l’importante è passarlo in armonia con le persone che più amiamo, perché con loro ovunque e in ogni caso è sempre Natale. Questo Natale per molti è stato spoglio, grigio come un albero ancora da addobbare; gli addobbi quest’anno sono stati quelli appesi nei nostri cuori: la famiglia, la gioia e la serenità.
Ci sono persone che come tutti gli anni sono state meno fortunate, hanno passato il Natale da sole, perché magari hanno perso i propri cari e non hanno più nessuno con cui trascorrere le feste, oppure perché si trovano all’estero e per motivi economici, o legati al virus, non hanno potuto ricongiungersi ai propri cari. Molto spesso la gente bada solo a se stessa, non pensa che ci sono famiglie a cui manca il cibo e un tetto dove ripararsi. I loro problemi non sono di certo come i nostri, che ci preoccupiamo dei doni che riceviamo o delle delizie che ci prepara la nonna e che non abbiamo potuto mangiare a causa della distanza, ma ben peggiori. Speriamo che questo Natale abbia portato a tutti qualcosa di buono, che soprattutto ci abbia fatto riflettere sull’importanza di essere tutti un briciolo più solidali e responsabili affinché tutti potremmo uscire al più presto, come dall’Inferno dantesco, a “riveder le stelle”.
Un testo molto toccante, scritto benissimo, uno stile che riconosco e di cui vado fiera! Questo ragazzo con le sue parole ci fa riflettere e comprendere quanto sia dura per tutti, ma la speranza di riveder le stelle in un abbraccio sentito non deve mancare. Grazie e bravo Gabriele, dolcissimo ragazzo!