Se ripercorriamo la storia della scienza adottando un punto di vista di genere, per esempio quello femminile, ci accorgiamo che è una storia fatta di solitudini, come involontariamente suggerito dalla poetessa polacca premio Nobel Wisława Szymborska nella sua poesia Elogio dei sogni. Può essere vero anche in altri ambiti, certo (pittura, scultura, architettura, cinema…), ma nella scienza le cose sembrano essere da tempo sfuggite di mano.
Il nuovo numero della rivista semestrale «La ricerca» (Loescher editore) si interroga sui motivi che vedono le materie STEM (acronimo delle parole inglesi Science, Technology, Engineering, Mathematics, ovvero scienze, tecnologia, ingegneria, matematica) così poco praticate dalle donne e si chiede cosa fare per raggiungere una parità di genere anche in questo cruciale ambito. Dalla lettura risulta che, benché le cose stiano lentamente migliorando e siano molto migliorate negli ultimi decenni, la strada da percorrere è ancora lunghissima. Gli stessi dati pubblicati dal report del MIUR “Le carriere femminili in ambito accademico” (marzo 2021) confermano che l’università, come tutti gi altri centri di potere, è l’ennesimo feudo maschile e che le donne che lavorano in ambito universitario sono ancora vittime degli stereotipi di genere.
La stessa Elena Bacchilega, autrice della rivista «La ricerca», sottolinea come i dati del report evidenzino la permanenza di stereotipi culturali che inducono donne e uomini a scegliere percorsi tradizionali rispetto al genere. Per ridurre il divario, quindi, bisogna agire sugli stereotipi. È provato che la componente ambientale, ovvero l’influenza di genitori, educatori, amici e media, gioca un ruolo determinante nel modellare gli stereotipi, che si formano nell’infanzia e si consolidano durante l’adolescenza.
Il presente articolo è un estratto dell’intervento di Pietro Bassi, 2022. “Le ragazze della scienza”. Aula di scienze – Persone, storie e dati per capire il mondo. Zanichelli editore. Di seguito vi propiniamo in versione integrale la poesia “Elogio dei sogni” di Wisława Szymborska, su cui hanno riflettuto nella giornata di oggi, 25 novembre, gli alunni della classe 2F.