di Alissa Maria Matko (2F)
Molto spesso ascoltiamo in televisione o leggiamo sui giornali di esperienze didattiche diverse da quelle italiane.
Oggi vorrei parlarvi del sistema scolastico della mia nazione d’origine, la Romania, e in particolare illustrerò il funzionamento della scuola del mio paese, Baia Mare.
Compiuti i sei anni, i bambini romeni non iniziano la prima classe della scuola primaria, ma frequentano la classe zero, la quale prepara gli alunni all’apprendimento della letto-scrittura.
In Romania non esiste la scuola secondaria di primo grado; la scuola primaria dura 8 anni e, superati questi, ci si può iscrivere al primo anno di scuola superiore, che dura 5 anni.
In quest’ultimo ordine di scuola, ogni ora è composta da cinquanta minuti di lezione e dieci minuti di pausa. Al suono della campanella, però, tutti gli alunni devono ordinatamente rientrare in classe e riprendere la lezione.
Durante le pause gli studenti possono mangiare, leggere un libro, usare il telefono o girare per la scuola insieme agli amici frequentanti le altre classi. È anche permesso uscire fuori in giardino, dove ci sono un campo da calcio, un campo da basket e un piccolo parco giochi; è possibile fare tutto questo senza chiedere il permesso agli insegnanti, i quali non hanno l’obbligo di sorveglianza. I docenti, infatti, durante le pause preparano le lezioni.
La disciplina di Educazione Fisica è svolta all’aperto, a meno che non piova; dopo il riscaldamento, avendo a disposizione vari campi attrezzati, i ragazzi possono scegliere quale attività svolgere e spesso si uniscono all’attività anche gli studenti delle altre classi che sono in pausa.
La vacanza estiva è più breve rispetto alla nostra; in genere l’anno scolastico inizia la prima settimana di settembre.
Il primo giorno di scuola gli alunni possono vestirsi come vogliono, sempre rispettando il decoro richiesto dall’istituzione che si sta frequentando; per il resto dell’anno tutti gli alunni sfoggiano una divisa scolastica: le ragazze vestono una camicia, una gonnellina e un paio di leggins; i ragazzi invece indossano una camicia bianca e un paio di pantaloni neri.
Sarebbe fantastico adottare anche qui in Italia, in ogni grado della scuola dell’obbligo, la pausa di dieci minuti al termine di ogni ora: noi ragazzi potremmo sgranchirci le gambe, così da essere più concentrati durante la lezione successiva.