di Manola Rinchiusi e Maria Rosavini (3F)
Ieri la nostra Repubblica ha festeggiato il suo compleanno e per noi è stata un’occasione per riflettere ancora una volta sull’importanza di questa data e su quanti sacrifici l’Italia ha dovuto fare per poterla celebrare oggi. In questo nostro articolo ripercorreremo le tappe che hanno portato alla nascita della nostra forma di governo soffermandoci anche sulle motivazioni della sua proclamazione.
È il 2 giugno 1946, la Seconda guerra mondiale è finalmente terminata e attraverso un referendum viene chiesto ai cittadini italiani di scegliere la nuova forma di governo: mantenere la monarchia o rendere l’Italia una repubblica? Dopo ottantacinque anni di governo sabaudo, circa 13 milioni di elettori votano per la repubblica, contro 11 milioni di votanti per la monarchia. Quest’ultima, infatti, avendo appoggiato inizialmente il governo fascista, perde pian piano consensi tra il popolo. È un evento eccezionale: quasi l’intera popolazione, dopo vent’anni di regime, repressione e censura, va alle urne per decidere il futuro dell’Italia! E non è tutto, poiché votando per la prima volta anche le donne, si può finalmente parlare di suffragio universale anche nel nostro Paese.
Ma perché è così importante conoscere il motivo per cui ogni 2 giugno è festa nazionale e perché è fondamentale ricordare la nascita della nostra Repubblica? Semplice, perché con questa data i cittadini italiani riconquistano i loro diritti persi dopo il fascismo. Infatti, la nostra Repubblica è per natura antifascista, dal momento che proclama una serie di diritti fondamentali inviolabili, come la libertà di voto, il pluralismo dei partiti, un sistema di bilanciamento dei poteri dello Stato e dei cittadini; tutti elementi che contrastano l’idea che era stata imposta dal regime di Mussolini. È quindi una data meravigliosa, che contiene in sé, ogni anno, la gioia provata dai cittadini di allora. Cittadini che diedero il proprio voto anche per la formazione dell’Assemblea costituente, con il rilevante compito (e anche una grande responsabilità!) di scrivere la Costituzione. Tra i padri costituenti, a cui sono dedicate vie e piazze di tutta Italia per l’immortale ricordo del loro immenso lavoro, ricordiamo Bernardo Mattarella, padre del nostro Presidente della Repubblica. Grazie a loro, la Costituzione della Repubblica italiana entra i vigore il 1° gennaio 1948.
Tutti gli anni, per celebrare la ricorrenza del 2 giugno, si svolge a Roma un’importante cerimonia a cui prendono parte le più alte cariche dello Stato, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni. Dopo l’alzabandiera all’Altare della Patria, il Presidente depone una corona d’alloro sul monumento del Milite Ignoto, simbolo di tutti i soldati morti combattendo e mai riconosciuti. Il cielo, invece, è sorvolato dalle Frecce tricolori. Viva sempre la Repubblica!