di Claudia Monti (2B)

Era la sera di Halloween del 2003, avevo 13 anni e mio fratello Jacopo decise di mostrarmi, all’insaputa di nostra madre, una fabbrica ormai abbandonata. Io accettai subito. Lungo il tragitto, mio fratello mi raccontò che era una vecchia fabbrica di fiammiferi che, a causa di un “incidente”, durante un turno di lavoro, prese fuoco.

Continuò dicendo che dopo questo avvenimento la fabbrica diventò un luogo infestato. Io non mi fidavo molto di quello che diceva perché, conoscendolo, poteva trattarsi di uno scherzo.

Una volta arrivati, entrammo da una porta sul retro poichè le altre erano inaccessibili. Appena la aprimmo, fece un rumore molto acuto, così tanto che mi fece fischiare le orecchie. Onestamente mi stavo pentendo di averlo seguito! Mio fratello si girò e mi disse: «Jennifer, non avrai mica paura, vero?» feci un grande sospiro e con una faccia preoccupata dissi: « No…»

L’edificio era composto da tre piani. Nel primo c’erano solo degli strani disegni sulle pareti. Esplorando il secondo piano, avvertii una strana presenza dietro le spalle. Arrivati al terzo piano dissi a mio fratello:« Jacopo, mi sento osservata»,  mio fratello mi rispose: «Jennifer stai calma, non succederà nulla. È normale  sentirsi un po’ osservati! Ma tu ci credi veramente a questa storia dei fantasmi?»

« Beh, mi sono documentata su ciò che è successo qui alla fabbrica, ho scoperto che è andata a fuoco proprio il 31 ottobre, e se ci succedesse qualcosa?»

« Ti ho detto di no.»

All’improvviso, sentimmo un urlo di dolore provenire da dietro una porta, così, la aprimmo. Vedemmo un corpo ferito mortalmente alla gola. Girandoci per scappare, ci apparve un fantasma che indossava la divisa della fabbrica. In quel momento mio fratello mi prese per mano e corse al piano di sotto.

Arrivati al primo piano, notammo che sul muro si era aggiunto un altro disegno. Ora tutto era più chiaro, i disegni rappresentavano tutte le vittime del fantasma.

Una settimana dopo, ci rivolgemmo alla nostra vicina di casa per avere più informazioni, poiché avevamo saputo che aveva lavorato lì. Ci spiegò che il fantasma era un impiegato della fabbrica, licenziato per aver mancato di rispetto al capo, che per vendetta decise di dare fuoco alla costruzione durante il turno di lavoro, causando la morte di molti operai.

Ora il suo fantasma si aggira per uccidere chiunque si presenti dentro la fabbrica.

Per fortuna io e mio fratello siamo riusciti a salvarci sfuggendo all’ira del fantasma!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *