di Francesco Sansoni (2A)
Abbassare le tasse, scovare gli evasori fiscali, creare monopoli di Stato. Sono alcuni dei consigli che, in questi tempi di crisi, il grande re francese Luigi XIV rivolge agli italiani tramite le colonne dello Stradellino.
Buongiorno Vostra Maestà. Posso darvi del lei?
“Buongiorno a lei, sì le accordo questo permesso”.
Potrebbe raccontarci un po’ di cosa ne pensa della guerra di successione spagnola?
“Oh no! Ancora! non potreste farmi una domanda meno umiliante voi giornalisti? Ma se proprio devo…bè, penso che questa guerra sia stata una lezione molto dura per me e per il moi ego: era matematico che, se avessi dichiarato guerra a un sovrano d’Europa, in questo caso all’imperatore d’Austria, tutti gli altri sarebbero accorsi in suo aiuto per non permettermi di diventare troppo potente oppure solo per vantarsi di avermi battuto”.
Come è stata la sua infanzia?
“Terribile! Dovevo continuamente scappare dai nobili della Fronda, che cercavano sempre di assassinarmi, a volte patiì addirittura la fame: inaccettabile per un re. A confortarmi c’erano sempre mia madre, Anna d’Austria, molto affezionata a me; Mazzarino, sempre pronto a distrarmi dal pericolo della Fronda facendomi studiare geografia, Cesare o Alessandro Magno, e la mia armata giocattolo, completa di fanti, macchine da guerra, cannoni e cavalieri, con cui, a differenza di quella vera che governai da grande, non perdevo proprio mai”.
Vista la crisi economica che in questo periodo di pandemia affligge l’Italia, cosa consiglia al governo italiano?
“Innanzitutto di unificarvi. Ah l’avete già fatto, bè allora vi consiglierei di fare come ho fatto io: controllare gli esattori per non aumentare le tasse al popolo, o forse nel vostro caso ridurre le tasse; smascherare i falsi nobili o, come dite oggi, gli evasori fiscali, per allargare il numero dei contribuenti; vendere cariche (ai miei tempi li chiamavamo «uffici») ai borghesi, per renderli fedeli allo Stato. Ah no, non si fa più; chiedere prestiti alla Chiesa che poi non restituirete per evitare la confisca dei beni ecclesiastici, anche se non credo che approvereste;
creare monopòli di Stato per assicurare al governo ricchi introiti da prodotti di largo consumo, ma mi sa che in questo siete più bravi di me; sfruttare le colonie americane… ah giusto voi non avete più colonie”.
Potrei chiederle quali erano i suoi cibi preferiti?
“Uova sode, carne e insalata di legumi erano i miei preferiti, ma più di tutti adoravo il sorbetto. Non potete capire quanto ai miei tempi fosse difficile avere questi cibi d’estate”.
Un’ultima domanda: potrei sapere perché vestivate in quel modo particolare?
“De gustibus non disputandum est ragazzo, ma lo facevo anche perchè io ero il Re Sole: dovevo stare al centro dell’attenzione. Inoltre i tacchi alti li portavo per diventare più alto: ero piuttosto basso”.
Spiritoso, colto e divertente. Piacevole e fluido lo scritto.
Bravissimo Francesco!!!
Un testo divertente, con un bel ritmo. Bravissimo
Bravissimo Francesco, hai un futuro da scrittore o da giornalista scegli tu! Zia Francesca