Le donne sono attive da sempre nel campo della musica colta dell’Europa occidentale; hanno creato e interpretato, condividendo linguaggi e sistemi teorici con i “colleghi uomini”. Eppure, i nomi femminili sono poco diffusi: se essere donna creatrice di suoni è antica consuetudine, non altrettanto consueto appare il riconoscimento.
Straordinarie artefici di suoni e di melodie, nomi illustri che hanno fatto vera musica e pure al loro tempo hanno goduto di grande notorietà, sono poi diventate invisibili, coperte dalla polvere del tempo e lasciate in un velo d’ombra e di silenzio, sepolte nel più totale oblio.
Eccezionali compositrici e impeccabili esecutrici con alle spalle una severa disciplina e una carriera in crescendo formano un esercito che ha nelle note e negli spartiti la propria arma invincibile. Risuonano così ai nostri orecchi le illuminanti parole di Richard Wagner: «La musica è una donna».
Le interviste che vi proponiamo vogliono riportare alla luce queste grandi personalità femminili del mondo della musica anche al pubblico dei più giovani: da Ildegarda di Bingen, monaca benedettina del Medioevo, con la quale iniziamo, a Barbara Strozzi, da Clara Schumann a Maria Callas.
Buongiorno Ildegarda, le possiamo dare del tu?
“Buongiorno a voi! Certo, non vi preoccupate!”.
Allora, iniziamo. Cosa è per te la libertà?
“Per me la libertà è una cosa magnifica: non significa separazione dal mondo, ma esaltare il giusto rapporto delle persone con la comunità. Infatti rappresenta scelte libere e responsabili che dimostrano il talento di ciascuno di noi”.
Non ti è pesato entrare in un convento a soli 8 anni?
“Per una bambina di 8 anni non è stata una delle migliori esperienze, ma crescendo ho capito che mi è stato molto utile sia per la mia educazione e conoscenza sia per il mio sviluppo intellettivo”.
Hai avuto l’aiuto di qualcuno per la stesura dei tuoi libri?
“Devo molto a Bernardo di Chiaravalle; a lui ho raccontato le mie visioni e grazie alla sua protezione ho potuto dedicarmi ai miei libri”.
Visto l’anno 1000 hai avuto difficoltà a esprimere le tue convinzioni storiche, musicali e mediche?
“All’epoca la donna non aveva ancora nessuna importanza e nessun diritto nella società. I miei documenti sono stati riscoperti e rivalutati in epoche successive perché nell’anno 1000 non era accettabile alcuna forma di opinione da parte delle donne”.
Cosa rappresenta per te la musica?
“Per me la musica è il mezzo per eccellenza di unione tra l’uomo e Dio; cantare è una virtù”.
Perché stavi sempre male?
“Sin dall’infanzia ho sempre avuto nell’anima delle visioni, accompagnate dalla sofferenza fisica; Dio mi comandava di proclamare la sua volontà”.
C’è un’opera che ritieni più importante o interessante tra quelle che hai scritto?
“Una delle mie opere più famose è l’Ordo Virtutum. Per me è molto importante perché è un dramma che parla di caratteristiche monastiche con uno sfondo morale”.
Visto che vieni definita una delle donne più intelligenti della storia, ti sei mai interessata ad altri studi?
“Ovviamente sì! In particolare mi piace imparare le lingue del mondo, scrivere poesie, ma mi interesso anche alla politica, alla medicina, alle scienze naturali e alla botanica”.
Grazie mille, è stato un piacere scoprire come sei riuscita a rivoluzionare la storia della musica e l’importanza della donna nella storia.
“Grazie a voi. Ricordatevi sempre che ognuno di noi è dotato di grandi capacità e deve solo riuscire a imporre le sue idee senza danneggiare le opinioni altrui e quelle di nostro Signore. È stato un piacere”.
Nel concludere questo nostro incontro ti siamo grati per averci lasciato documenti di grande importanza e di grande valore. Nel 2021 ci auguriamo di incontrare ancora donne del tuo spessore culturale.
L’intervista è stata realizzata da Valeria Amadeo, Letizia Argenti, Benedetta Bartolacci, Alessandro Manni, Irene Palazzini, Martina Persia ed Emanuele Re (3C).
Complimenti agli alunni della 3 C che ampliano il piacere di approfondire le conoscienze della vita reale(nucleare) e della cultura(donna del passato) che li porterà ad una preparazione personale più completa e ad una maturità responsabile e sociale nella vita.