di Damiano Giaffreda (2D)
Da tempo questo romanzo si trovava nascosto in una libreria e sembrava che chiamasse qualcuno. Finalmente un giorno è stato preso, sfogliato e poi avidamente letto da un ragazzo amante dell’avventura.
La storia fa sognare e viaggiare chiunque abbia modo di leggerla. Grazie all’aiuto dei minuziosi dettagli, l’immaginazione vola nel mondo creato dallo scrittore francese Jules Verne (1828-1905).
I personaggi di questa storia sono completamente diversi l’uno dall’altro. Da una parte c’è il professor Otto Lidenbrock, uomo istintivo, irascibile, frenetico, che quando viene colto dalla necessità di portare a termine delle ricerche scientifiche o, come in questo caso, delle scoperte, è subito pronto a partire senza considerare le difficoltà o i pericoli. Dall’altra parte c’è Axel, geologo, meno impulsivo dello zio; la sua impulsività appare solo raramente, in quanto in lui prevale la razionalità anche nel caso in cui bisogna lasciare spazio all’istinto. A differenza dello zio, il giovane geologo fa i conti con il pericolo, la paura e con la sensazione di fallire e di non sopravvivere. Axel quindi rappresenta il lato umano della storia, nonostante ci siano dei barlumi di umanità anche nello zio Lidenbrock.
Insieme ai protagonisti si scende negli “inferi” del nostro pianeta per cercare di scoprire l’assoluta verità: com’è fatto il centro della Terra? Bisogna credere agli scienziati, che affermano che il centro del globo è formato da uno strato solido e da uno liquido, o ad un professore “pazzo”, che sostiene che il centro della Terra sia un posto abitabile? Per scoprirlo non vi resta che leggere questa incredibile storia!
Lo stile di scrittura di Jules Verne è semplice e scorrevole; non ci sono termini molto complicati. È un libro consigliato a tutti coloro che amano i classici dell’avventura e a tutte quelle persone che vogliono viaggiare con l’immaginazione “al centro della Terra”.