Uno dei campi di studio fondamentali per la bioingegneria è la ricerca di materiali biocompatibili, cioè materiali di sintesi che siano tollerati dall’organismo umano senza scatenare reazioni di rigetto. Fino a non molti anni fa si trattava di materiali ‘inerti’, privi di interazioni con il tessuto biologico, come il titanio o altri metalli usati per le protesi anatomiche. Oggi l’obiettivo dei bioingegneri è quello di fare in modo che il biomateriale subisca un vero e proprio processo di integrazione con il resto del corpo, che sia invaso dai suoi tessuti fino a ospitarne e stimolarne la crescita.